Il Seminario è stato internazionale. Si è tenuto il 23 e 24 ottobre 2021, una settimana prima del vertice del G20, in modalità mista: le relatrici internazionali sono intervenute online, mentre le italiane hanno parlato in presenza in tre postazioni (Roma – Casa internazionale delle donne, Lecce – Casa delle donne, Bologna – Ass. Orlando, Centro delle Donne di Bologna).

I video, che trovate qui sotto, sono le registrazioni del primo e del secondo giorno, e sono in lingua originale. In seguito trovate il programma delle giornate e i link ai video con la traduzione in italiano.

Una delle prime parole che la pandemia ci ha consegnato è cura. (…) Cura non solo come rimedio alla malattia, ma cura come postura dell’abitare il mondo – La cura del mondo di Elena Pulcini – cura come paradigma relazionale – prendersi cura di sé e delle altre, e le nuove forme di sorellanza, di cui oggi abbiamo testimonianza – e infine la cura come modello sociale, da realizzare attraverso nuove pratiche di partecipazione diretta alla gestione delle risorse e dei beni comuni. La celebrazione del ventennale di Genova ci ha riportate alla cura come sintesi di un modello antitetico al Capitalismo e Neoliberismo.

-Dall’introduzione della seconda giornata di Samanta Picciaiola, Associazione Orlando.

Prima giornata

Seconda giornata

Video con traduzione in lingua italiana

Programma

PRIMA GIORNATA

Introduzione: che genere di mondo? donne contro la guerra, la violenza, l’ipocrisia della politica. Per accogliere chi è costretta a fuggire, per sostenere chi lotta per i diritti nel proprio paese

Alessandra Mecozzi + Zarlesht Berek – Afghanistan

Prima sessione (180 minuti)

Come ci ha trovato la pandemia? La crisi sindemica e le politiche degli Stati: l’incuria neoliberista, le privatizzazioni e i tagli sociali quanto hanno influito sugli effetti della crisi

15 interventi/10 minuti ciascuno + 30 minuti D/R
Moderano Nicoletta Pirotta e Nora Haydee Rodriguez

– Situazione dei paesi a marzo 2020 – le differenze nelle condizioni e nelle conseguenze
– Reazioni degli Stati: attivazione di lockdown, altre misure, sottostima, uso strumentale per repressione diritti.
Dal lavoro di cura (molto visibile anche nella pandemia: infermieri, pulizie negli ospedali, smartworking + casa e famiglia, ecc.) alla necessaria messa in discussione del rapporto gerarchico tra produzione e riproduzione; diritti delle donne. Lo smart working, che sta diventando “normale”, non solo aumenta il lavoro per le donne, elimina i rapporti sociali, aspetto centrale del lavoro.
– La proprietà intellettuale dei brevetti dei vaccini e il potere delle multinazionali – la maggior parte della popolazione nel mondo NON è vaccinata; l’uso strumentale della destra in alcuni paesi delle restrizioni anti-contagio
Tornare alla “normalità”? Si o No. La crisi ha aumentato le disuguaglianze globali, messo in evidenza la crisi del sistema sanitario, prodotto un calo dell’occupazione, in particolare delle donne…

Interventi: Tiffany Jones-Smith (Stati Uniti), Rosy Zuniga (Messico), Nandita Shah (India), Meriem Zeghidi Adda (Tunisia), Amel Hadjadj (Algeria), Aslihan Chakaloglu (Turchia), Mona al Ghussein (Palestina), Nadjezhda Azhgihina (Russia), Heidi Meinzolt (Germania), Lorena Garron (Spagna), Judith Morva (Ungheria), Floriana Lipparini, Ada Donno (Italia)
Campagna No profit on Pandemics (internazionale).

SECONDA GIORNATA

Seconda sessione (180 minuti)

Quali sono le possibili alternative per la trasformazione? – Sfide femministe

15 interventi 10 minuti/ciascuno + 30 minuti D/R
Introduce Samanta Picciaiola (Ass. Orlando – Bologna)
Moderano Maria Grazia Ruggerini e Paula Beatriz Amadio

Il femminismo ha messo in luce il “paradigma della cura” che ha preso piede, assumendo il significato di un nuovo paradigma per trasformare il mondo. (vedi Manifesto della cura del Collettivo di cura ; assemblea e demo Magnolia; SocietàdellaCura; ministre Cepal latino americane?…etc)
Neomutualismo popolare e conflitto: i gruppi e i luoghi delle donne come esperienze concrete per ridisegnare nuove forme di organizzazione; beni comuni e soggettività femminili. Economia, salute, istruzione. Questione ambientale e crisi climatica
Valutazione femminista delle risposte politiche alla crisi: cosa è stato fatto e progettato: Servono diverse politiche economiche e sociali dei governi e (nuovo) ruolo degli Stati e delle Istituzioni internazionali, necessità di un movimento femminista e trans femminista che imponga nella scena internazionale i nostri temi e obiettivi.
No a spese e commercio di armi – Riconversione produttiva

Interventi: Mercia Andrews (Sud Africa), Francoise Kankindi (Rwanda), Marie Debs (Libano), Dorra Mahfoud (Tunisia), Hanin Tarabay (Palestina/Israele), attivista di Iraqi Civil Society Solidarity Initiative (Iraq), Elizabeth Farren (Stati Uniti), Mazè Morais (Brasile), Hazal Koyuncuer (Turchia/Kurdistan), Marta Lempart (Polonia), Anna Maria Iatrou (Grecia), Nora Garcia (Asamblea de los pueblos/internaz), Maura Cossutta, Fernanda Minuz, Marie Moise, Gaia Benzi (Italia).